lunedì 31 agosto 2015

Big Mountain County - Breaking Sounds (Recensione)

I Big Mountain County sono una band di Roma formatasi solo nel 2012 ma i cui membri vantano già una certa esperienza, avendo militato ognuno in altri gruppi della zona provenienti perlopiù da un background vicino al garage rock. Questo spiega la velocità con cui già l'anno dopo sfornano il primo 7 pollici ed il modo in cui, in soli 15 giorni, abbozzano in Sicilia i brani che arrivano a comporre questo Breaking Sounds. La cartella stampa che mi ritrovo ad adocchiare parla di psych-rock, e sebbene le atmosfere dilatate non manchino sono altre le coordinate musicali a cui mi sono sentito più incline ad avvicinare i BMC.
Suoni da Seattle per la precisione, ma non la musica di quelli a cui sono arrivati soldi e sfighe in egual misura bensì quella più cazzona e di nicchia dei benemeriti Mudhoney. Già l'iniziale I'm Satisfied porta qualche germe, volontario o meno, di Mark Arm e soci, ma è in particolare Make A Move a ricordare da vicino quel periodo di mezzo della loro carriera in cui non sapevano bene dove andare. I BMC infatti uniscono ad una vena lievemente garage-punk e ad un cantato scazzato ed irriverente influenze più vicine al folk e al rock'n'roll più classici, finendo però per essere risucchiati in un limbo in cui la somma dei generi dà un risultato inferiore alle singole parti. Breaking Sound risulta così piacevolmente ballabile ma priva di quell'energia sonora che ti faccia veramente venire voglia di scatenarti (un peccato visto l'azzeccato utilizzo dell'organo nella parte finale), 1945 uno scialbo incontro fra suggestioni country e derive psichedeliche che arrivano troppo tardi e la stessa Make A Move rimane a metà del guado che avrebbe portato i ritornelli a ben altri livelli, se solo si fosse osato a livello di sonorità quello che viene fatto verso la fine.
C'è da dire che, passata la metà del disco, il ritmo cala e viene fuori un'anima moderatamente psichedelica che sembra essere più nelle corde della band. Pur cavalcando l'onda della ripetitività (cosa che non giova ad About A Clown, che riesce ad attrarre l'attenzione solo quando il ritmo inizia a salire verso l'azzeccato parossismo finale) l'atmosfera “da frontiera” creata dalle percussioni di Conflict Resolution Part 1 e quella cupa e paludosa di One More, capace di animarsi malignamente a metà brano con organo e batteria scatenati, riescono laddove i ritmi più scanzonati delle tracce iniziali avevano fallito. What Do You Think? da questo punto di vista rappresenta quasi un rito di passaggio, indecisa fra le due anime e per questo meno riuscita, mentre la conclusiva Farewell dà sfogo alla parte più lisergica della band, evidenziando però nell'ennesimo crescendo una scrittura a cui manca un pizzico di fantasia.
Sospesi fra una caricatura uscita male della Seattle più punk e gli anni 60 delle droghe libere i Big Mountain County non riescono, per così dire, a dare un colpo al cerchio ed uno alla botte. Possiamo ritenere un onesto tentativo questo Breaking Sounds ma per colpire l'attenzione serve il coraggio di osare di più, in un verso o nell'altro...e quella della psichedelia sembra la strada più percorribile.

Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Gas Vintage Records


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