giovedì 24 marzo 2011

Przewalski - S.t. Ep (Recensione)

Godo dell'inizio perchè poi non c'è più niente..."

Il cavallo di Przewalski, nativo della Mongolia e, sopravvissuto intatto nelle caratteristiche dalla preistoria fino ai nostri giorni, è un animale che vive allo stato brado e una delle ultime razze scoperte dall'uomo. Voglio raccontarvi una storia iniziata a Morbegno nella Valtellina circa due anni fa e scoperta solo recentemente come l'equino dal quale prende il nome. I Przewalski sono un power-trio le cui sonorità anni '90 vanno a toccare il meglio della decade, a partire dai Motorpsycho, tangibili fin dalle prime note di “Croatia” e “Cash”. Questo Ep contiene sei brani spaccabudella che ti si contorcono dentro dal primo ascolto. Sarebbe troppo facile e altrettanto erroneo, accostarli ad un altro trio di Bergamo e liquidarli in due righe. Perchè i Przewalski sono un fuoco che consuma, un onda che travolge, un fiume che straripa, un vento che trascina, una bomba che esplode, un acido che sale, una barzelletta che fa ridere, un cuore che palpita, una stella che cade, un kamikaze che si schianta, un sogno che si realizza, un incubo che finisce, una bocca che urla, una persona che ama, un'altra che ha perso, una febbre che non passa, una rabbia senza sfogo, una gioia senza condivisione e uno sguardo attraverso le lacrime. Una scarica psicotropa dettata da paranoia, disagio ed emarginazione. Calore emozionale che penetra istantaneamente sotto la corazza e la scorza di lucidità e omologazione che ci trasciniamo giornalmente. Un songwriting cinico, frustrato, oscurato da figure oniriche e immerso in passaggi molto personali e pienamente condivisibili dal singolo nello spettro delle proprie sensazioni umane. Una cura testuale eccelsa, rara, scandita da una voce imperfetta, ostica ai più ma sempre trascinante, calda, inquinata da emozioni furiose, le cui parole sussurra alle nostre orecchie come proiettili emozionali di schianto imprescindibile.
Vieni via dalla città ora che brucia fa le facce nitide e stesa su buie montagne mi baci se non riesci a riconoscere. Più non mi trascini ed è perchè libro eri e nel farti sfogliare. Solamente distraevi ora ma chi coinvolgi se me l'hai fatto rovinare cominciando dal finale e se l'amore è fame, averti non me lo fa provare. Godetevi l'inizio perchè poi non c'è più niente. Ti scarto dall'ombra del vago ti fa l'ideale attrice ritorni di slancio non appena tu sai che da regista nessuno puoi baciare...”(Croatia)
La verità fa male, brucia eppure è lì davanti ai nostri occhi, tangibile, dura, ingiusta. La verità fa male. “...chi mi ama mi mente per farmi stare bene e io mi chiedo se questo schifo potrà mai già essere l'amore.” (Cash) Tutto ruota attorno all' amore e alla caducità di esso. Urgenza espressiva, manifestazione del proprio io sognante; pessimismo e fastidio.“La rabbia è la sola condizione che ci fa sinceri”, ed è la sincerità di questa band che spiazza. L'imperfezione totale nella quale affondano le loro radici sonore dinamiche e carnali, la brutalità con la quale affrontano in modo passionale e spontaneo i passaggi dell'esistenza rigettati in musica: tutti fattori che mi hanno pienamente assuefatto. Stilemi grunge (strofa lenta, ritornello incazzato) seppur avvertiti in tracce come “Poltergeist” e “Grigio”, se ne distaccano nell'immediato affondare in abissi hard-psych. La vena cantautorale si fa pienamente tangibile nella lenta, riflessiva e lunatica “Paturnia” nella quale le parole emergono più comprensibili al di sopra della melodia arricchita dal dolce sibilare di un clarinetto. “...Mi sento come il feto di un criminale e tutto ciò che davvero voglio è sparare a questo cielo di carne...” Mi sembra di essere tornato all'età di 14 anni, quando ascoltavo i Nirvana sbattendomene della ricercatezza e della qualità di ciò che usciva dalle cuffiette, nascoste con perizia alla vista dell'inflessibile professoressa durante le ore scolastiche. E penso sia un bene. Ogni tanto bisogna lasciarsi trasportare e ascoltare più col cuore che con le orecchie...
Questo Ep è stato registrato da Lorenzo Monti, fonico anche in “We Build Today” dei "Three in One Gentleman Suit”, con l'aiuto di Andrea Maglia.
I Przewalski hanno bisogno del vostro supporto. Se volete adottare questi giovani puledri o anche dar loro semplicemente una mano condividendo la loro musica, non fatevi scrupoli, anche perchè “tra una caduta e un volo la differenza è chiara quando è tardi...”

Scarica la Demo in free download da qui!

Label: Autoproduzione

Voto: ◆◆◆◆◆

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